La nostra storia

L’Acquedotto Industriale Soc. Coop. a r.l., è titolare di una concessione di grande derivazione di acque pubbliche dal Lago di Como per una portata di moduli massimi 12 e medi 4,58 ad uso industriale assentita, con D.I.M. n. 564 del 09/04/1990 e regolata con il Disciplinare rep. n. 903 dell’11/02/1986.

La Regione Lombardia Sede Territoriale di Como con prot. AD08.2005.0000246 del 21/07/2005 e successive note ha confermato la Concessione estendendone le finalità di uso, approvando la variante non sostanziale (Pratica CO D/783). Ciò ha consentito:

  • L’ampliamento della rete: la rete può raggiungere anche i Comuni di Capiago Intimiano, di Lipomo e di Montorfano.
  • L’ampliamento dell’ uso dell’ acqua non potabile prelevata dal lago ai seguenti usi: antincendio - igienico non potabile - irriguo e florovivaistico - ittiogenico - impianti di lavaggio - inaffiamento di aree destinate a verde o di aree sportive - lavaggio strade - recupero energetico mediante scambio termico in impianti a “pompa di calore” - impianto di potabilizzazione (inteso come possibilità di somministrare l’acqua - qualora richiesto da Enti preposti – ad un impianto di potabilizzazione fisso e/o mobile).

L’opera realizzata dall’Acquedotto Industriale Soc. Coop. a r.l. è stata subito dichiarata “Opera di utilità pubblica” perché garantendo la fornitura di acqua non potabile prelevata dal lago per gli usi industriali assicura nel contempo la razionalizzazione dell’approvvigionamento idrico, il riequilibrio ed il risanamento della falda. La qualifica di “Opera di utilità pubblica” è stata ulteriormente valorizzata dal Decreto N. 561 del 27/01/2010 della Regione Lombardia che, in aggiunta all’uso industriale, ha ampliato ad altri usi l’uso dell’acqua non potabile prelevata dal lago.


FASI DI REALIZZAZIONE DELLA RETE


FASE I – 1980 – 1989

Realizzazione della rete nei Comuni di Lurate Caccivio, Villa Guardia (in parte), San Fermo della Battaglia e Montano Lucino. Realizzazione dei serbatoi di accumulo di Villa Guardia e Cassina Rizzardi (Tot. 8.000mc).
Realizzazione della rete nei Comuni di Villa Guardia (completamento), Bulgarograsso, Cassina Rizzardi, Fino Mornasco, Luisago, Portichetto, Casnate con Bernate e Grandate.
Completamento del primo impianto di captazione dal Lago di Como: posa delle tubazioni in Comune di Como, realizzazione delle Centrali di ripompaggio “Valmulini” e “Vaj”. Inizio del prelievo dal Lago il giorno 23/11/1989.



FASE II – 1999 - 2002

Realizzazione del nuovo impianto di pompaggio e della nuova presa di captazione sul fondo del lago. Costruzione del nuovo impianto di pompaggio presso la centrale “Vaj” con by pass della Centrale “Valmulini”.
Costruzione di due nuovi serbatoi di accumulo in Comune di Grandate (Tot. 8.000mc).



FASE III – 2007 - 2010

Realizzazione del nuovo impianto di pompaggio lungo la direttrice Vaj – Montorfano.

1972

La storia di Acquedotto Industriale inizia nel 1972 quando, a fronte dell’impoverimento delle falde, l’Unione Industriali di Como costituì una Commissione per esaminare i problemi dell’approvvigionamento idrico delle aziende, necessitanti di consistenti quantitativi d’acqua per i loro processi produttivi.
Le industrie, sorte originariamente sulle sponde del lago da cui prelevavano l’acqua, si erano infatti in gran parte spostate a Sud di Como, alla ricerca di spazi che consentissero maggiori opportunità di ampliamento, ove però dovevano prelevare acqua dalla falda e/o dagli acquedotti comunali.
A causa dello sfruttamento indiscriminato di queste fonti, hanno iniziato a manifestarsi conseguenze drammatiche in termini ambientali, dalla scomparsa dei fontanili all’abbassamento del livello della falda.
In alcuni casi addirittura gli stessi acquedotti comunali, sovraccaricati da prelievi sproporzionati al loro dimensionamento, furono costretti a limitare la fornitura dell’acqua per usi civili.
Fu in un tale periodo di disordine che la Commissione dell’Unione Industriali di Como propose, nel corso di un’assemblea nel 1973, la progettazione di un acquedotto industriale che obbedisse innanzitutto all'esigenza primaria di ridistribuire le acque disponibili sulla base della loro qualità:

"le acque sotterranee di elevata qualità devono essere riservate all'approvvigionamento idrico per gli usi civili, mentre le acque superficiali (di lago, di fiume......), di qualità nettamente inferiore da un punto di vista igienico e batteriologico, possono essere utilizzate dalle industrie per i loro processi produttivi, salvo ovviamente casi particolari (industrie farmaceutiche, industrie alimentari, ecc. )".

Questo progetto avrebbe infatti garantito da un lato ai Comuni di poter disporre di riserve d'acqua "in esclusiva" per i consumi civili, dall'altra alle aziende di poter contare su:

  • La garanzia della fornitura di acqua per uso industriale;
  • La garanzia dell'approvvigionamento ad un costo adeguato;
  • Il considerevole risparmio energetico ottenibile con l'utilizzo dell'acqua del Lago, più calda e meno dura di quella di falda.

A tale assemblea vennero invitate tutte le ditte/utenze potenzialmente interessate, e fu definito un progetto che prevedeva:

  • Una presa a Lago;
  • Una tubazione da Como a Grandate;
  • Diramazioni da Grandate lungo 3 direttrici: VillaGuardia, Fino Mornasco e Figino Serenza.

1976

Nel 1976 venne poi costituito un “Comitato Promotore” formato dai Comuni interessati al progetto che, grazie anche alla collaborazione della Pubblica Amministrazione, si propose come obiettivo quello di ottenere il consenso da parte degli stessi Comuni e dei futuri utenti alla realizzazione dell’Acquedotto Industriale.

1978

Nel 1978 infine, il 20 ottobre, si diede vita alla società “Consorzio Acquedotto Industriale del Lago di Como - società cooperativa a responsabilità limitata”, in abbreviato “Acquedotto Industriale Soc. Coop. a r.l.” con scopi consortili e non di lucro, in grado di fornire acqua alle imprese comasche socie per gli usi industriali e le necessità aziendali con l’esclusione dell’uso potabile.

1984

Il Ministero dei Lavori Pubblici, in data 31/07/1984 diede l’autorizzazione ad iniziare i lavori per realizzare la grande derivazione dal Lago di Como. Ciò in un contesto progettuale che prevedeva:

  • La costruzione di una presa sommersa a Lago, davanti ai giardini pubblici di Como;
  • La costruzione di una stazione di pompaggio a Lago, sempre nella zona giardini;
  • La posa di condotte e la costruzione di stazione di ripompaggio intermedie (Valmulini e Vaj) ai fini del sollevamento delle acque fino ai punti più alti (collina di Grandate) per poi farla defluire verso le tre direttrici sopra descritte.

1987

Alla realizzazione dell’impianto contribuì poi il rilascio della concessione di utilizzo di suolo pubblico rilasciata dal Comune di Como nel 1987, che permise la costruzione delle stazioni di ripompaggio Valmulini e Vaj, la posa delle tubazioni in Como per il collegamento al Lago delle stazioni di ripompaggio sopraccitate e di quelle tra Vaj ed i punti più elevati dell’impianto in Comune di Grandate.

1989

Dopo il collaudo delle opere costituenti nell’insieme il proprio impianto, in data 23/11/1989 l’Acquedotto Industriale Soc. Coop. a r.l. ha iniziato a derivare l’acqua dal Lago ed a distribuirla alle aziende.

1997

Nel 1997, a seguito del raggiungimento di una maggiore stabilità finanziaria, la Società decise di completare il progetto a suo tempo autorizzato per quanto riguarda l’opera di derivazione da Lago, nonché due ulteriori serbatoi di accumulo in Comune di Grandate.

1998

Nel 1998 fu così presentato alla Regione Lombardia il progetto di massima con relativo piano d’investimento, dando inoltre avvio ad un approfondito studio teso ad ottimizzare il sistema di distribuzione al fine di ottenere la massima flessibilità dell’impianto con il minor costo di gestione possibile.

Il progetto esecutivo si configurò pertanto come segue:

  • Realizzazione della propria Presa a Lago;
  • Realizzazione della propria Stazione di pompaggio a Lago interrata davanti all’edificio “Ex Centrale Ticosa” (in concessione esclusiva): nel frattempo, A.C.S.M. aveva infatti spostato a Villa Geno le proprie opere di Presa a Lago;
  • La Stazione di pompaggio è progettata in modo tale da essere in grado di sollevare (by-passando la Stazione di ripompaggio “Valmulini”) l’acqua derivata fino ad un nuovo serbatoio di accumulo “Vaj” posto in comune di Grandate;
  • Adeguamento dell’esistente Stazione di ripompaggio “Vaj” per sollevare l’acqua ad un nuovo serbatoio denominato “Ragno” sito anch’esso in Comune di Grandate.

1999-2001

Tra il 1999 ed il 2001 sono stati appaltati tutti i lavori: tutte le opere in progetto sono state ultimate e collaudate entro il 31/12/2001 ed in data 18/01/2002 è stata effettuata, presenti le Istituzioni, l’inaugurazione ufficiale dell’Opera di Presa a Lago.

La Stazione di pompaggio a Lago e tutti i serbatoi di accumulo di proprietà della Società sono completamente interrati, anche per eliminare qualsiasi problema di impatto ambientale.

2010

Nell’anno 2010, a seguito del Decreto N. 561 di Regione Lombardia, è stata posata la condotta che, partendo dalla Stazione di Pompaggio Vaj in Como e attraversando i Comuni di Casnate con Bernate e di Lipomo raggiunge il Comune di Montorfano ed è alimentata da un apposito gruppo di pompaggio realizzato presso la Stazione di Pompaggio Vaj. La nuova linea è entrata in funzione nel mese di ottobre 2010.